Ciò che ho visto girando il mondo.
di Raffaele Cecconi.
Collana avventure incontri esperienze
Un affascinante volume di frammenti, annotazioni e ricordi di viaggio, con una gustosa serie di aneddoti interessanti e di riflessioni rapide intorno ai molti paesi visitati dall'autore: un uomo attento ai fatti minuti e alle cose spicciole, ma anche alla risonanza che tutto ciò suscita nell'animo di chi scrive cercando, il phi possibile, di evitare i luoghi comuni.
Queste pagine sono sicuramente sorrette da un'importante spinta: la voglia di descrivere un pezzettino di mondo nel tentativo di capirlo. Ed ecco pertanto un libro dove il viaggio è visto come un'avventura geografica, ma anche come eterna avventura dello spirito. Il viaggio di Ulisse dunque, ma anche quello di un moderno turista alle prese con un mondo mai del tutto "globalizzato".
Le scoperte, quando partono da noi, ripropongono sempre un itinerario per certi versi inedito. Ed è qui che l'autore va alla ricerca delle proprie personali "scoperte" partecipandole al lettore con grande amabilità e scioltezza.
Va aggiunto che si tratta di un volume la cui lettura si può prendere o riprendere da qualsiàsi pagina e in qualsiasi momento per chi si trovi a casa, in autobus o in treno. Particolare rilievo in un'epoca dove il tempo per leggere spesso manca e la gente, quando legge, cerca cose veloci e stimolanti. In effetti con questo suo lavoro Raffaele Cecconi di stimoli ne offre a piene mani. In esso racconta di esperienze vissute da cui ognuno può trarre considerazioni più ampie. Nel suo procedere egli alterna due punti importanti: molteplicità e leggerezza. Perciò quelle che il libro presenta, in modo assai vivace, sono sempre situazioni colte al volo, come in un block-notes, in un variare di luoghi più o meno esotici capaci comunque d'incuriosire, di far sorridere, ma anche di far pensare.

SUGUTA VALLEY
di Antonio Biral
Fin da bambino l'Africa ha riempito la fantasia di Antonio Biral. Passione certamente trasmessagli dal padre Ferdinando che negli anni '30 percorreva quei territori tanto da rimanere incantato ogni volta che sentiva raccontare fatti accaduti e luoghi attraversati.
Da vent'anni l'Africa è meta dei suoi viaggi. Ha percorso quasi tutti i deserti sahariani e ultimamente ha dedicato il suo interesse quasi esclusivamente all'Africa Orientale.
Vere e proprie spedizioni in luoghi remoti seguendo gli itinerari di storiche esplorazioni. In carovana con muli e cammelli, per rivivere, oggi, come allora, gli entusiasmi e le emozioni di un tempo ormai dimenticato.
Tutti i suoi viaggi, sebbene di carattere avventuroso, sono stati pensati e voluti come progetto che ha come scopo fondamentale il contatto diretto con le popolazioni e l'ambiente.
Questo libro racconta la rischiosa spedizione compiuta nella Suguta Valley, nell'estremo nord ovest del Kenya. Uno dei posti più straordinari ma anche tra i più inospitali al mondo.
Una sfida vissuta limiti del possibile
DANCALIA. LA TERRA DEL DIAVOLO
di Antonio Bilar
Fin da bambino l'Africa ha riempito i sogni e le fantasie di Antonio Biral. Un impulso trasmessogli dal padre Ferdinando che negli anni '30 percorreva, con i camion, le piste dell'allora A.O.I (Africa Orientale Italiana). Viaggi avventurosi, difficili, che non perdeva occasione per sentirli raccontare. Storie appassionanti, coinvolgenti, che hanno lasciato il segno, che di riflesso hanno costituito la radice prima del suo girovagare.
Da un quarto di secolo l'Africa è meta dei suoi viaggi. Vere e proprie spedizioni progettate e realizzate con metodi e mezzi di un modo di viaggiare primitivo, ormai dimenticato. A piedi, in carovana con muli e cammelli, per rivivere passioni ed emozioni che oggi non si provano più.
Ogni suo viaggio, sebbene di carattere avventuroso, è stato pensato e voluto con un fine principale: il contatto diretto con le popolazioni e l'ambiente.
Il libro narra la rischiosa spedizione tre donne e sei uomini che si inoltrarono a piedi nella Depressine Dancalia (uno dei deserti più infuocati della Terra) tra Etiopia ed Eritrea seguendo lo storico itinerario dell'esploratore Ludovico Nesbitt. Era I'anno 1928, da allora più nessuno si azzardò a varcare a piedi i confini di quella terra dominata dalle temibili tribù Afar.

Siberia (in)contaminata
Di Danilo Di Gangi - Edizioni Campanotto
Siberia (in)contaminata accompagna il lettore in un lungo itinerario attraverso una delle più sconosciute fette di mondo per scoprirne il passato, gli antichi insegnamenti sciamanici, le tradizioni culturali e l'inquietante e grandioso paesaggio. I dialoghi - che intercalano il racconto - con le persone incontrate durante il percorso, restituiscono volti e pensieri a genti spesso dimenticate e stimolano profonde riflessioni sul nuovo ordine sociale che va costituendosi e sul sempre più precario rapporto tra uomo e natura. Per molto tempo simbolo di un paradiso inviolato, di terre desolate e luoghi di incomparabile bellezza, la Siberia è oggi al centro di drammatici giochi geo-politici che mettono a rischio la sopravvivenza degli abitanti e l'integrità del territorio, ancora una volta sfidato e minacciato dalla forza distruttiva degli interessi economici.
Pagina dopo pagina l'autore sottolinea la necessità improrogabile di difendere a tutti i costi questa natura (in)contaminata e riappropriarsi di quel legame ancestrale con l'ambiente, a lungo privilegio delle popolazioni siberiane, che permette di osservare con gli occhi dell'anima prima che con quelli della fronte. Il compito della natura è insegnarci a guardare ed interiorizzare, per poi condurci ai confini del mistero della vita. Solo allora lo spostamento fisico cede il posto all'introspezione ed un nuovo viaggio, che porta da sé a sé, inizia, quanto mai difficoltoso e audace.
Danilo Di Gangi è nato a Cuneo nel 1963, insegnante e scrittore, percorre le regioni asiatiche dalla fine degli anni '80. Ha effettuato numerosi viaggi e itinerari di trekking, vivendo a stretto contatto con le etnie di montagna: Ladakh, Sikkim, Zanskar, Nepal, Tibet, India, Mongolia, Russia, Siberia, Cina. Si dedica all'approfondimento delle culture e delle religioni di questi territori attraverso seminari di studio, ricerche storiche e sul campo. È stato relatore di numerosi convegni e conferenze riguardanti il mondo tibetano e la sua drammatica situazione socio-politica.