TI RACCONTO L'INDIA
di Stefano Cotone
I testo racconta, in forma di lettere rivolte al figlio, un viaggio in India. Il tema principale è la descrizione dei luoghi, l'incontro con alcune persone tramite le quali l'autore conosce questo Paese e la vita quotidiana che trova nel suo cammino. Sullo sfondo, nostalgie della propria gioventù, quando, negli anni settanta, arrivava in India via terra, partendo da Istanbul e, attraverso le steppe dell'Asia centrale, incontrava quello che allora era un mito. La narrazione scorre tra passaggi semiseri ed altri più densi dove, l'umanità di questa regione, affolla la mente dell'autore creando suggestioni che cerca di trasmettere al figlio che non ama viaggiare. Assieme a note malinconiche di un'epoca e una età ormai persa, l'autore porta anche dei dati sulla condizione tanto del femminile quanto della fatica in generale di uomini che, pur fiancheggiando una ricchezza smodata, non ne raccolgono neanche le briciole. Assieme, l'immagine di una tradizione culturale, forte e antica che, sebbene intrisa di disagi ed emarginazione, è un valore da non smarrire nonostante la pressione dell'Occidente che tende a trasformare tutto e tutti.
Il viaggio parte dal Gujarat, terra natale di Gandhi, e poi, attraverso villaggi e campagna si stempera nelle grandi metropoli, Madras, Delhi, Bombay. Note di ecologia e sviluppo, realtà contrapposte come Benares e Bangalore, fotografano, anche se non in maniera esaustiva, quell'india così diversa da come narratori più romantici hanno raccontato. La tolleranza, il pacifismo, l'ascesi, sono i parametri con i quali si parla di questa terra. E' vero, ma solo in parte ed una parte spesso poco accessibile. La cronaca è molto più ruvida ed è questo il racconto del viaggio.
Stefano Cotone nasce in Sicilia in un villaggio ai piedi dell'Etna che, per questo, è da sempre risparmiato dal vulcano. Laureato in Scienze, viaggiatore di professione e fotografo per scelta, appassionato di Ecologia Umana, è incuriosito dalle persone che va a cercare là dove vivono. Particolarmente innamorato dell'india, dove dagli anni settanta continua il suo pellegrinaggio, è conoscitore del vicino ed estremo oriente, come del Magreb e dell'America Latina, gira armato di apparecchio meccanico, zoom e buona volontà. Ha esposto su Yemen, India, Birmania, Vietnam, Ande e Cina.
Ha pubblicato: Uomini, favole e cose (1989);
Sette favole in BIN (1991); una raccolta di foto di bambini per conto dell'UNICEF di Como; Un futuro possibile (1998);
Il lavoro: la fatica dell'uomo (1999);
La preghiera: il respiro deil'uomo(2000); Donne che fanno la storia (2002)
IL CUORE IN INDOCINA
di Stefano Cotone
Dopo "Ti racconto l'India", Stefano Cotone si sposta in Oriente proponendoci la relazione di una serie di viaggi effettuati in Birmania, Laos, Cambogia e Vietnam: "Il cuore in Indocina". La penisola, martoriata da conflitti sanguinosi che seguirono al colonialismo appare nelle parole dell'autore come una terra di contrasti e di dolcezza. La religiosità della Birmania, la sopravvivenza elementare del Laos, la ripresa della Cambogia dopo il macello delle epurazioni e la vivacità del Vietnam hanno in comune ancora drammi che, tuttavia, non scompongono quella gente. Ma ciò che sorprende l'autore nelle sue interviste è ascoltare la gente comune che parla degli avvenimenti trascorsi senza l'ombra del rancore né verso chi combatteva sul fronte opposto né contro chi condusse quelle guerre: americani o francesi.
Cotone non prende alcuna posizione raccontando la storia di questi paesi o, meglio, le prende tutte, parteggiando tanto per gli uni quanto per gli altri, compresi quei ragazzi americani che da carnefici furono a loro volta vittime di una politica dissennata al servizio di interessi che nulla avevano a che vedere con i proclami che venivano propagandati. E non tralascia una critica all'occidente che per ignoranza o per colpevole accondiscendenza non si schierò in maniera più definita.