COME VENTO NELLE RISAIE. Il contadino di Pol Pot
di Carlo Molinari
Castelvecchi editore collana: Narrativa
La Cambogia, una volta, era una terra dove le risaie, gonfie di spighe, avevano lo stesso colore del cielo: prati di luce intensa solcati da canali di acqua immobile in cui, fin dalla notte dei tempi, il lavoro degli agricoltori abbracciava lo stesso ritmo del sole. In questo luogo, nel cuore dell’Asia, le genti più diverse convivevano in pace. E nessuno, incontrando il suo prossimo lungo i sentieri di campagna, reputava importante parlare di cinesi, di cambogiani o di vietnamiti se si trattava di salutare il viandante con un sorriso. Accadde poi, all’improvviso, di vedere aeroplani scuri come temporali devastare ogni cosa con il fuoco delle bombe: frutto scellerato del colpo di Stato appoggiato dalle truppe americane con la complicità del generale Lon Nol. Sarebbe stato, quel momento drammatico, soltanto l’anticamera di un inferno che, a partire dal 17 aprile del 1975, si impossesserà della Cambogia insieme ai khmer rossi del sanguinario Pol Pot. Nell’occhio di questo ciclone di sangue, Dith Samang è solo un contadino analfabeta, innamorato dei suoi campi e della sua famiglia. Suo malgrado, il terrore che ha invaso la Cambogia colpirà anche lui: ultimo difensore di una fede che porta il nome di Dara e Kosal, i suoi amatissimi figli, unica ragione per continuare a lottare. E per cercare, giorno dopo giorno, di sopravvivere all’incubo in cui il suo Paese è sprofondato. ESTRATTO «I suoi capelli scuri erano tagliati a spazzola. Con una sfumatura esageratamente alta. Indossava una camicia bianca. Corta. I pantaloni color corda avevano un taglio longitudinale sulla gamba destra. Questa era visibilmente gonfia e fasciata con una benda di cotone intrisa di sangue rappreso. Non aveva capito di chi si potesse trattare, Samang. Certo era che doveva essere uno importante. Un generale, forse. Uno a cui tutti obbedivano. E di cui avevano timore e rispetto…Era Dio, quell’uomo. Dio. Il Dio di quella terra angosciata e dilaniata. Il Dio della rivoluzione. Della cancellazione. Il Dio dell’agonia. Il Dio dell’annientamento. Del castigo. Il Dio del nulla. Pol Pot. Fratello numero Uno. Hoi. Era così che si faceva chiamare. O con altri soprannomi, per non farsi riconoscere. Nelle sue mille tane, sparse per il Paese. Samang abbassò lo sguardo non appena si girò verso di loro. Rimanendo ancora sdraiato. Sonisay si rivolse a lui con le mani giunte davanti al volto. Lo sguardo a terra. Non lo appellò col suo nome. Né con uno dei tanti che usava…»
1.400.000 passi sulla Via Francigena
Dal Gran San Bernardo a Roma a piedi
di Giuliano Mari
EMMEBI Edizioni
Un testo ricco di annotazioni, spigliate e argute, su uno spaccato dell'Italia di oggi. Un occhio vivo, poetico e ironico che vede quello che non si vede dal treno o dall'automobile.
È il racconto di un vagabondo solitario che, dopo una vita di lavoro frenetico, una volta andato in pensione, decide di camminare con lo zaino in spalla attraverso il Bel Paese e la sua grande anima. Un atto di amore per la nostra terra e per la bella gente che ci vive. È il diario di un viaggio lungo la millenaria Via Francigena, dai 2.473 metri dell'Ospizio del Gran San Bernardo, fino a Piazza San Pietro a Roma, attraversando sette regioni, in 40 giorni, per un totale di 1.000 chilometri. Un diario contenitore, nel quale sono racchiuse tante piccole ché parlano delle persone incontrate, delle emozioni della gioia, della nostalgia, delle città e dei borghi attraversati a piedi, come facevano i pellegrini già 1.000 anni fa su questa stessa strada.
Briciole di emozioni in viaggio
di Maria Cristina Levratti
Caosfera edizioni
Dalle montagne del Pamir al mercato di Kashgar, dalle vette dell’Asia centrale al deserto del Rub al Kali, fino alla Mongolia e al Bangladesh.
Un viaggio tra vicino e lontano oriente all’ombra dei grandi della letteratura che hanno solcato le stesse vie.
Biografia:
Maria Cristina Levratti, nata a Modena nel 1962, ama i libri e il viaggio. Armata di taccuino si avventura alla scoperta di nuovi orizzonti e volti che insegnano a cercarsi dentro.

Terre del silenzio
Around the world... Icelander expedition
di Andrea Carrà
Andrea Carrà, 45 anni, avventuriero e appassionato di fotografia, amante delle due ruote dei viaggi che affrontano la natura. Attraverso i suoi occhi ci mostra, con l'ausilio delle immagini e il racconto del suo diario di viaggio, il lungo Raid in solitaria che lo ha portato in Islanda nel Giugno 2008. Una terra dove ghiacciai e vulcani lottano perennemente per il predominio totale di quest'isola. Un viaggio alla scoperta di una nazione e un popolo lontani dagli stereotipi comuni. Una terra piena di contrasti violenti dove il nero e il bianco sono uniti da un invisibile confine. Giulio Verne ha dato i natali proprio in quest'isola ad uno dei suoi best seller mondiali "Viaggio al centro della terra". Settemila kilometri percorsi e tante le emozioni vissute. Fiumi impetuosi e il deserto più grande d'Europa, cascate prorompenti e spazi infiniti dove il silenzio ti accompagna costantemente, vada come vada...
Un racconto diretto ed entusiasmante di un'esperienza di grande intensità che vi restituirà il significato e il gusto dell'avventura a bordo di uno dei mezzi più romantici della storia moderna...La Moto.
il libro può essere acquistato al costo di euro 10.00 + 2.00 di spedizione e il ricavato della vendita online andrà in beneficenza per la ricerca sulla" PANDAS - PEDIATRIC AUTOIMMUNE NEUROPSYCHIATRIC DISORDES ASSOCIATED WITH STREPTOCOCCAL INFECTION "
Terre del silenzio
Around the world...sulla strada dei Re
di Andrea Carrà
Andrea Carrà, dopo averci portato in sella alla sua moto nelle terre estreme dell'Islanda con il suo primo libro ci guida, con questo suo nuovo lavoro, in una zona del pianeta altrettanto estrema ma agli antipodi rispetto alla precedente.
Se l'Islanda la possiamo definire la madre delle terre fredde, questa nuova avventura è accompagnata da temperature roventi che sfiorano il limite della sopportazione umana. Ancora una volta sarà la sua Canon, insieme al racconto personale del diario di viaggio, a farci vivere una nuova avventura in solitaria... accompagnato solo dagli occhi della gente e dal rombo della sua Moto. Oltre 7200 km percorsi in due settimane di viaggio che da Genova, città dove risiede, lo hanno portato fino in Medio Oriente sul Mar Rosso...
Incastonate tra l'Europa e l'Asia queste terre sono considerate la culla della nostra civiltà, luoghi che per la loro storia, ricchezza e atmosfera emanano un' energia e una suggestione difficile da spiegare... atmosfere che penetrano la mente, il cuore e le viscere di ogni uomo...
Queste terre si chiamano Siria e Giordania, luoghi dove il passato risplende e ti mette in contatto con un popolo fiero e unico, consapevole del peso religioso che porta addosso...
Un' esperienza umana intensa che mette in gioco la coscienza e la fede religiosa dell'autore ponendolo inconsapevolmente al centro della propria riflessione : "Come in un cammino spirituale, non cercato e inconsapevole, mi trovo catapultato in questa meditazione verso un più alto stato di consapevolezza religiosa".
Vivrete insieme all'autore un viaggio estenuante, dal caldo insopportabile che raggiungerà quasi 50° a tempeste di sabbia che annebbiano la vista, incontrando popoli di un'ospitalità imbarazzante e un museo a cielo aperto sparso ovunque intorno a voi...
il libro contiene anche un breviario del motociclista viaggiatore ricco di informazioni e consigli utili per cominciare a girare il mondo in motocicletta...120 pagine e oltre 120 fotografie il libro costa 15,00 euro più 2,50 euro di spedizione

MAGADAN L'INFERNO BIANCO
di Adalberto Buzzin
Libro e video della spedizione in Siberia di Adalberto Buzzin.
"Mi distendo quasi vestito, guardo le pareti spoglie, un quadro storto riempie il vuoto, una sedia sgangherata fa da comò; prendo la pila e me la metto vicino, la bottiglia d'acqua è a portata di... braccio.
Tutto tace, fuori senti Il rumore del vento gelido anche se non c'è, i vetri per una parte ghiacciati nascondono la panoramica, le tende non esistono, il tappeto sa di muffa e di clienti lontani.. però il silenzio è bello, il corpo si distende nel misero letto, sembra comodissimo, quando si è stanchi dormi anche in piedi spengo la luce, un'occhiata all'orologio e chiudo gli occhi dopo una giornata sempre stupenda per panoramiche, per sensazioni, perché questa è la Siberia, ti porta via l'anima ma ti ricompensa sempre con il suo abbraccio gelato ma forte.., ma perché proprio la Siberia? Semplice, perché è sempre tuffo maledettamente difficile,"
Adalberto Buzzin
CERTE AFRICHE. STORIE E GEOGRAFIE DI UN AMORE
TESTI E FOTOGRAFIE DI MAURO QUERCI
Dal Congo alla Mauritania, dallo Zambia alla Namibia, dall'Algeria al Gabon, questo libro anomalo, colorato, scritto e illustrato, attraversa una decina Idi grandi e bellissimi paesi africani. E un diario di viaggio e una guida, una raccolta fotografica e di storie, quadri da un'esposizione e racconto interiore. L'idea è quella di ricostruire un'immagine possibile del continente, visto con gli occhi d chi lo viaggia da quindici anni, innamorandosene ogni volta.
Le foto sono suggestive e parlano di bellissimi luoghi poco visti, documentati ,'frequentati dell'Africa. Ci sono e più spettacolari dune dell'Africa, ne libico Erg di Murzuq, ma soprattutto si racconta I medio e basso corso del Congo, con villaggi, paesaggi e vita fluviale. E c'è la fauna di un'altra zona equatoriale, il Gabon. La struttura che fa interagire testo e foto è, secondo l'autore, innovativa e molto più coinvolgente rispetto ai normal libri di viaggio.
Dieci capitoli - di ritratti decisivi, di deserti assoluti, di speciali su Etiopia e su African Graffiti, di città più o meno perdute - dove iI testo e le foto vanno di pari passo, con cronache, didascalie, ma anche prose poetiche. Una "multiforma" medita per un contenuto di sostanza. Per realizzare questo progetto è stato saltato - come negli altri avori di Mauro Guerci - I passaggio della casa editrice e si è scelta "'edizione indipendente" e autoprodotta.
CHI È L'AUTORE?
Mauro Guerci, 46 anni, fiorentino, giornalista del mensile di moda e attualità "Flair", Il viaggio è la sua passione - è stato direttore del mensile "Gull ver" e l'Africa è I continente di riferimento e d'elezione. Con gli anni, le foto hanno affiancato la scrittura nelle sue esplorazioni. Ha già pubblicato e auto-prodotto il libro-reportage "Destinazione Orizzonte", dalla Patagonia alla Terra del Fuoco (1999) e l'abbecedario del deserto "Parole di sabbia" (2002).
CHI È L'AUTRICE DEL PROGETTO GRAFICO
Valeria Settembre, vogherese, art director del mensile "File Decor". Da sempre cura l'immagine e il concept artistico dei lavori di Mauro Querci.
PERCHÉ QUESTO LIBRO?
Perché l'Africa non si finisce ma di raccontarla e di scoprirla. E questo libro può piacere a chi è sensibile, o è interessato, a un mondo capace ancora d far innamorare anche chi non ci è nato.
DOVE SI TROVA IL LIBRO?
In alcune piccole librerie di qualità come i Delfino di Pavia, Azalai, Luoghi e Libri e la Libreria della natura di Milano. Ma l'intento è di distribuire direttamente il libro ai lettori con un ordine via internet, secondo un modello che sate gli intermediaria taglia i prezzo d costo.
I PROVENTI DEL LIBRO
Andranno interamente a finanziare un progetto in Sud Sudan della
Onlus Cefa di Bologna (www.cefa.bo.it), che si occupa di agricoltura sostenibile. Info 333-4625879
Roads. Immagini ed appunti di viaggio ai bordi e lungo le strade del mondo
di: Stefano Giancola
Editore: Il Levante
Stefano Giancola, nomade del suo tempo, affronta il viaggio con l'attenzione delle cose importanti, quasi con l'obiettivo di farne un'esperienza totale: né un frammento di emozione, né uno squarcio di immagine, né uno stralcio di pensiero può andar perso. Il viaggio è concretizzato con la tensione di una scrupolosa prova scientifica dove la razionalità detta il rigore dell'osservazione e della trascrizione. L'idea di finito e infinito regnano in lui in un'armoniosa simbiosi che Roads scandisce pagina dopo pagina: una sorta di scannerizzazione di tutte le visioni e di tutte le parole che il termine "strada" fa riemergere dal vissuto dell'autore.
La strada appunto. Questo è uno dei vocaboli che egli predilige maggiormente, fonte di segmentate sensazioni sin dall'età adolescenziale. Roads è un reportage di viaggi pensati, progettati e realizzati attraverso "strade" che dilatano lo spazio fino ai suoi significati più estremi. Il lettore ne ripercorre i chilometri insieme all'autore, le immagini a consolidarne il ricordo, quasi queste volessero sancire la veridicità delle parole, di quei segni della mente trascritti "lungo e ai suoi bordi".
Dagli Stati Uniti al Perù per la Bolivia, il Cile e la Tierra Del Fuego, i chilometri vengono macinati tra silenzi e rumori assordanti di pensieri. Strade interminabili, asfaltate, sterrate o sabbiose ma comunque indispensabili per arrivare e ripartire. Dall'Australia in Cina per la Mongolia e l'India del nord tra colori di pareti di roccia e profondità del cielo da custodire bene in qualche scorcio di memoria. Dall'Africa della Namibia all'Eritrea, per l'Egitto e il Sahara Algerino, dove le direzioni sono peculiari per tenere stretti i contatti tra le realtà esterne percorribili e quelle interiori da riconoscere, realtà che l'io percepisce per poi affidarle al bagaglio degli sguardi che restano.
Distanze affrontate con altrettante partenze, in tempi differenti che nell'opera sembrano essere tratti da un unico esperimento, pieno di sfaccettature, di complessità e semplicità, di osservazioni mai scontate. E' una immersione intima nel sentire e nei racconti dell'autore, racconti che a tratti assumono i connotati di brevi saggi spontanei sull'essenza più profonda di quel contenitore di umanità che la strada è. Attimi fissati lungo distese sconfinate dove l'arrivo non è la destinazione finale. E' nel mentre, è nell'andare che si lascia libera l'anima del nomade, libera da "...determinazioni temporali o incomprensibili posizionamenti spaziali".
Così, è il senso dello spostamento, è la distanza vissuta che Roads ci regala. Uno spostamento che spesso trascende la fisicità del moto. Nel precario equilibrio fra il desiderio di sondare schegge di mondo e l'appartenenza a riti senza scelta, i percorsi di Roads si dipanano inesorabili in ulteriori lontananze. Andare, tornare, per poi ripartire. Perché l'idea di un "altro luogo" possa ancora alimentare il viaggio per esperienze indiscutibili di vita.
Maria Ingraito
ANTARTICO La conquista possibile
di Francisco Coloane - Edizioni Guanda (collana Narratori della Fenice)
Questi racconti, pubblicati postumi, possono essere definiti come la continuazione ideale, e per certi versi il completamento, di una trilogia iniziata con "Terra del Fuoco" e "Capo Horn". Come sempre magistrale nel raccontare avventure marinare tra i fiordi e le isole della Patagonia cilena, Coloane abbina a queste storie particolari, suggestive e direi struggenti pennellate descrittive della grandiosa e potente natura di quelle estreme terre australi. Figure fiabesche e uomini coraggiosi popolane le pagine di "Antartico". L'anziano palombaro Antonio Pescetto morto mentre recuperava una vecchia campana sul fondo del mare, perso nei pensieri di un antico amore lasciato in Italia. Antonio Goselìn di Punat Arenas, che vaga in sella al suo cavallo Patria tra le solitarie haciendas fuegine, raccontando fatti e curiosità incredibili, capitati nelle sue lunghe traversate patagoniche. Il capitano Olivarrìa, di origine basca e morto a soli 45 anni sulla tolda della sua nave, non si s se arpionando una balena o mentre era a caccia dei tesori che i pirati avevano lasciato nella baia di Guayacàn. A volte, nessuno sa come nascono e muoiono i veri balenieri. Questo vale anche per Francisco Coloane che tu pastore, cacciatore di foche, mozzo su navi baleniere prima di approdare ai lidi della scrittura, dove visse a lungo e morì a 92 nel 2002.