Non avrei mai pensato di scrivere un articolo come questo e invece eccomi qui a parlare di viaggi con bambini.
Ebbene sì, questa è la mia nuova dimensione di viaggiatrice .
Proprio per sciogliere il ghiaccio e testare subito l’attitudine del nostro piccolo a viaggiare abbiamo prenotato la nostra prima vacanza in tre scegliendo un volo di breve durata e una meta facile da visitare: Marsiglia.
Non c’è una regola né ci sono indicazioni precise su quando è consigliabile cominciare a viaggiare con un bimbo piccolo. L’importante è sapere che non ci sono controindicazioni particolari, parola di pediatri.
Io ho fatto viaggiare Alessio a tre mesi e mezzo eil bimbo era tranquillo come se fosse stato a casa sua. Detto questo, la decisione spetta ai genitori, che non si devono sentire forzati né in un senso né nell’altro. Se non ve la sentite di viaggiare con un bimbo piccolo non fatelo, i primi a essere pronti dovete essere voi genitori perché non c’è niente di peggio di genitori impanicati o nervosi che trasmettono il nervosismo ai piccoli. Fatelo quando ve la sentite, nessuno deve imporvi dei tempi che non sono i vostri.
Se come me viaggiate in aereo su una low cost dovete essere essenziali, che lo so, è una parola con un bimbo piccolo, però vi garantisco che si può fare.
Passando all’occorrente da portare in viaggio con un bimbo, io vi suggerisco di preparare una piccola borsa da passeggio con qualche pannolino, un telo per il fasciatoio e, se ce l’avete, un fasciatoio portatile in panno, un cambio, la crema pannolino e le salviette per pulirlo. Poi nel vostro bagaglio mettere i suoi vestiti (abbondate con i cambi che non sono mai troppi) e una scorta di pannolini. A questo proposito, in alternativa, potete fare come noi: li abbiamo acquistati sul posto per evitare di occupare troppo spazio.
Su Airbnb abbiamo selezionato le strutture dotate di culla e abbiamo trovato una sistemazione davvero confortevole per Alessio, pensate che c’era persino l’asciugamano per lui. Molti host sono davvero attenti alle necessità dei bimbi e la possibilità di avere anche un cucinotto per scaldare il biberon e le pappe non è altresì una cosa da sottovalutare. Infine, potete concordare gli orari di check in e check out che spesso sono flessibili e vi permettono ad esempio di lasciare l’appartamento più tardi delle canoniche 10-11 dell’hotel, potendo fare con più calma.
Viaggiare con un neonato impone di rivedere la tabella di marcia che di solito si tiene quando si è in coppia o si viaggia tra adulti. L’ho imparato molto bene in questo viaggio. Bisogna pensare che i ritmi sono più lenti e che è necessario prendersi delle pause durante la giornata per far riposare il bimbo e dargli da mangiare. Noi prima eravamo abituati a correre di qua e di là per cercare di vedere più cose possibili, al massimo ci fermavamo a prendere un panino poi via tra musei, chiese e tour a piedi. Ecco, tutto questo va un po’ modificato ma non è necessariamente un male. Il giro va pensato prima selezionando poche cose da fare/vedere con calma ma proprio per questo in modo più approfondito. Il vantaggio di viaggiare con un neonato è che per la maggior parte del tempo lui sta sul passeggino (qui ci torno dopo) e certo non si “annoia” a visitare una chiesa o un museo perché non ha ancora cognizione di dove si trovi. Questo rende più facile visitare una città, però anche lui ha bisogno delle sue pause quindi ogni tanto bisogna mettere in conto di sedersi da qualche parte per cambiarlo e per allattarlo. Qui bisogna un po’ adattarsi perché non sempre si trovano bagni attrezzati. Per questo consiglio di munirsi di un fasciatoio in panno che può essere appoggiato anche sopra un tavolo o, come abbiamo fatto noi, sul sedile del treno (che madre snaturata vero?). Può essere molto utile in questo senso anche alternare le passeggiate a piedi all’uso di bus come gli hop on hop off. Noi lo abbiamo usato a Marsiglia e vi confesso che ho sfruttato il tempo a bordo per allattare il bimbo. Ogni neonato naturalmente è a sé e voi genitori siete quelli che meglio conoscono le sue esigenze, quello che vi voglio lasciare qui è un pensiero positivo: i bimbi hanno molta più capacità di adattamento di quello che pensiamo!
…come sempre ringraziamo Cristina per i suoi racconti !!
ne trovati molti altri sul suo blog http://www.parliamodiviaggi.it/