Sono appena tornata da uno di quei viaggi che definisco con la V maiuscola: lungo, intenso, che quando ci ripensi dici “Wow, che avventura”. L’idea è nata da un itinerario di viaggio on the road negli Stati Uniti del Sud che ha fatto Andrea qualche anno fa e che abbiamo arricchito con qualche tappa in più lungo il percorso. Un viaggio che si può dividere in due: la prima parte è stata un tour tra le città della musica, quelle che hanno fatto la storia della musica americana e non solo, Nashville, Memphis e New Orleans; la seconda parte un itinerario alla scoperta della Florida.
Atterriamo ad Atlanta, la capitale del Sud, dove visitiamo il Martin Luther King Jr National Historic Siteche racconta e commemora la vita del leader del movimento per i diritti civili e il Museo della Coca Cola, la veste diciamo più moderna e commerciale della città. Una lunga strada sempre un po’ trafficata ci ha portato dalla Georgia al Tennessee nella città di Nashville, la patria della musica country. Ci siamo tuffati alla scoperta delle radici della musica al bellissimo Country Music Hall of Fame and Museum, per poi visitare il museo del nostro cantante preferito, Johnny Cash. Impossibile non lasciarsi conquistare dai mille storici honky tonk che propongono live music a tutte le ore nel quartiere del District. Una capatina all’Hermitage, piantagione ed ex abitazione del presidente Andrew Jackson per poi ripartire in direzione Memphis, cuore pulsante della musica blues e rockabilly. Anche qui la musica pervade l’aria soprattutto in Beale Street, costellata di club dove mangiare la tipica cucina del Sud (decisamente saporita) mentre si ascolta qualche band che si esibisce dal vivo. Memphis è meta di pellegrinaggio per milioni di persone che ogni anno visitano l’immensa Graceland, la casa museo di Elvis Presley dove abbiamo trascorso almeno mezza giornata per poi raggiungere il Lorraine Motel, tristemente famoso per l’uccisione di Luther King jr ma davvero interessante perché ospita il National Civil Rights Museum, una curata e coinvolgente collezione di documenti e testimonianze del difficile processo di conquista dei diritti civili da parte degli afroamericani. E’ ora di ripartire questa volta per la Louisiana attraversando le terre del Mississippi. Prima di arrivare a New Orleans ci fermiamo a visitare una delle più belle piantagioni della zona, la Oak Alley Plantation con il suo lungo viale incorniciato da querce secolari e le atmosfere da Via col vento. E poi lei, la città del jazz, la bella e pazza New Orleans. Quanto ho amato questa città con le sue terrazze fiorite in ferro battuto, le piccole botteghe con le insegne antiche e gli artisti di strada che animano il quartiere francese, e come non amare la sua atmosfera vivace allietata dalle mille note che ogni giorno escono dai locali di Bourboun Street? Qui abbiamo affrontiamo la fila riusciamo ad accaparrarci un posto al Preservation Hall, tempio della musica jazz. E che dire degli scorci sul mare e dell’animato French Market, il più antico mercato degli Stati Uniti dove assaggiare la piccante cucina cajun? Riconsegnata la macchina prendiamo un volo che ci porta in Florida, la seconda parte del viaggio.
Atterrati a Orlando tralasciamo i parchi per correre a visitare il Kennedy Space center Visitor Complex, la sede della Nasa. Una cosa va detta: gli americani sono dei maestri nel rendere musei e attrazioni un vero e proprio spettacolo coinvolgente e questo luogo leggendario non fa eccezione. Dai missili esposti in bella vista, alle proiezioni 3D, dall’incontro con gli astronauti alla visita dello space shuttle Atlantis, fino alla vera e propria simulazione di volo. La giornata è volata via ma abbiamo ancora un po’ di km da percorrere vero la costa Ovest: la nostra meta è Sarasota. Da questa gradevole cittadina di mare si possono visitare in giornata alcune isole da sogno collegate alla terraferma da ponti e strade percorribili in auto, come la splendida Anna Maria dal mare cristallino e la candida spiaggia e la caraibica Siesta Key.
Tra una cena di pesce e una chiacchierata con i pescatori locali arriviamo a Fort Myers, paradiso della pesca e tipica località balneare di villeggiatura. L’atmosfera è rilassata e gioiosa, tra le tante casette colorate affacciate sul mare. Da qui raggiungiamo agevolmente l’isola di Sanibel, famosa per le conchiglie giganti che si depositano sulla riva. Cominciamo ad abituarci alla piacevole e spensierata vita di mare ma è ora di ripartire in direzione Everglades, dove facciamo subito un giro in airboat, sentendoci un po’ Horatio Caine in CSI Miami. Il giorno dopo è la volta della visita all’Alligator Farm dove abbiamo degli incontri ravvicinati con coccodrilli, tartarughe e delfini. Proseguiamo in direzione Sud e ci fermiamo un paio di gironi a Key Largo, la prima delle Keys, per fare una splendida uscita in snorkelling tra pesci colorati e il Cristo degli Abissi (copia di quello di San Fruttuoso). Dormiamo proprio affacciati sulla marina dell’isola e anche qui ci godiamo fino in fondo l’atmosfera rilassata e la buona cucina di pesce. Riprendiamo l’auto per continuare l’esplorazione delle Keys e ci dirigiamo vero la più remota e famosa, Key West. Trascorriamo l’intera giornata gironzolando tra le vivaci viuzze dell’isola, visitando la casa di Ernest Hemingway e fotografando le tante casette color pastello che caratterizzano questa zona. Al tramonto poi il ritrovo è a Mallory Square per ammirare il calar del sole in compagnia di giocolieri e artisti di strada. Dopo una giornata rilassante a Sombrero Beach a Marathon, una delle spiagge più belle delle Keys, trascorriamo l’ultimo pezzo di viaggio tra Fort Lauderdale e Miami, che a dispetto dei tanti giudizi negativi raccolti prima di partire, a me conquista con il suo animato lungomare, gli edifici Art Deco e l’ottima cucina cubana.
…come sempre ringraziamo Cristina per i suoi racconti !!
ne trovati molti altri sul suo blog http://www.parliamodiviaggi.it/
(assolutamente marginale il supporto di Andrea Sotgiu )